Copertina di "The night is short, walk on girl" di Morimi Tomihiko
Copertina di “The night is short, walk on girl” di Morimi Tomihiko

Si dice ci sia un tempo per ogni cosa.

E poi capita quella nottata silenziosa, tranquilla, magari dopo una giornata piena, in cui ci si rigira nel letto in cerca della posizione giusta tenendo un libro tra le mani. Lì, proprio in quell’istante, nel momento in cui si è meno preparati e si è quasi pronti a scivolare nel sonno che basta una pagina e così, all’improvviso, svegli e attenti come non si immaginava, si viene catapultati in un mondo stravagante, nel più puro realismo magico giapponese. Si continua a leggere, tirati per il gomito in quei vicoli stretti che sanno celare ombre profonde, immagini surreali, bizzarrie ed eccentricità ed è qui che credo anche di aver sentito risuonare in una piega del mio orecchio “The Lobster Quadrille” (dei Franz Ferdinand).

“What matters it how far we go?”
His scaly friend replied,
“There is another shore, you know,
Upon the other side.
The further off from England
The nearer is to France –
Then turn not pale, beloved snail,
But come and join the dance.

(The Lobster Quadrille – Franz Ferdinand

Una giovane studentessa, della quale non viene mai svelato il nome ma a cui tutti fanno riferimento come la “ragazza dai capelli corvini”, trascorre una nottata avventurosa, tra alcool, incontri surreali e situazioni eccentriche, mentre sullo sfondo scorre una affascinante Kyoto notturna. Una notte lunghissima che arriva a dilatarsi nel tempo e che sembra durare un anno intero scivolando libera nell’alternarsi delle quattro stagioni, ricca di colpi di scena, feste e conversazioni imprevedibili, personaggi di fantasia e inseguimenti. Un’odissea moderna e vivace dalle sfumature giapponesi ammalianti. Il ritmo è veloce, lo stile divertente, ricco di paradossi e battute umoristiche.

Questo romanzo riflette efficacemente quell’immaginario tipico del filone della narrativa giapponese surrealista. Il ritmo veloce e i continui passaggi da un’ambientazione all’altra trascinano con sapienza il lettore conquistato dalle avventure di una moderna Alice giapponese caduta nei vortici caleidoscopici della tana del Bianconiglio. Gli elementi fantastici si inseriscono nella storia giustificando la narrazione dilatata, i cambiamenti temporali e l’eccentricità di alcuni dialoghi, senza far dimenticare al lettore la vena di romanticismo che accompagna tutta la trama con dolcezza.

“Won’t you, won’t you join the dance?”

Buona lettura

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